IL ciclo delle feste- Tra religione popolare e usanze particolari: E dìsette de zenò ( il diciassette di Gennaio)

La date di inizio del carnevale a Carloforte è sempre stata il 17 di gennaio ( e dìsette de Zenò) festa di Santa’ Antonio Abate. Era festeggiato con gite in campagna; si formavano delle comitive di parenti o di amici che si recavano nella << vigna >> d’uno di essi e qui mangiavano e cantavano: era uso fare il girotondo al canto dei versetti: 
Ma , l’è u di de Sant’ Antonio
Ma, l’è u di de Sant’ Antonio
l’è e dìsette de Zenà
Giobella, fradellà, 
lè e dì sette de Zenà
Ecc…..
Tutto il paese era in festa; si può dire che non vi fosse <<baracca>> ( cosi viene chiamata la casa di campagna a Carloforte) chiusa in quel girono. All’imbrunire l’allegria e i canti si trasferivano in paese; le comitive si radunavano e davano vita ad una baldoria indescrivibile.
Ma la festa non finiva qui: le << feste da ballo>> erano aperte e cosi la serata veniva completata da una mascherata ,
la prima di carnevale. Erano glo stessi che si erano divertiti in campagna a ad <<inxiannòse”>>: mettevano cioè una maschera conservando gli stessi abiti che avevano per la scampagnata e così acconciati si recavano nelle feste da ballo e ballavano gratuitamente.
Ancora oggi è viva l’usanza di festeggiare << e disètte de zenò>> con scampagnate e gite, ma alla festa manca il calore, la spigliatura e la spontaneità di un tempo.